Tutte le acque vanno al mare

Antonio Maccioni su Bentos riprende il rapporto della Goletta Verde di Legambiente che ancora una volta rileva l'annoso problema degli sversamenti delle fogne in mare.
Il mare è il raccoglitore ultimo non solo dei liquami non depurati dei comuni rivieraschi, ma – attraverso il sistema fluviale – anche di quelli dell'interno. Il rio Tripides, per esempio, si ricongiunge col fiume Tirso che alimenta il lago Omodeo che a sua volta irriga mezzo Campidano e poi finisce nel golfo di Oristano, quindi è facile capire dove finiscono da anni i liquami non depurati di Silanus.
L'elenco dei comuni con serissimi problemi di depurazione continua ad allungarsi e la tattica degli annunci dei lavori di messa a norma non convince più nessuno, il primo passo che tutti i comuni interessati dovrebbero fare è chiedere la decurtazione degli oneri di depurazione dalla bolletta – che non è populismo – ma l'affermazione del principio che gli utenti di Abbanoa non possono pagare per un servizio non reso, viceversa sarebbe come accettare che la stessa Abbanoa possa continuare ad incassare tali oneri per anni procrastinando e risparmiando sull'adeguamento e sulla manutenzione degli impianti.
La depurazione non è infatti una tassa come quella sul televisore o sull'auto, che va comunque pagata anche se non viene utilizzata.
Nel caso di Silanus, il nostro comitato ha portato davanti all'Assessore ai LLPP, ai funzionari di EGAS ed ai vertici di Abbanoa, presenti l'amministratore unico, Ramazzotti, il responsabile dei depuratori, Deidda e la nostra vecchia conoscenza dott. Picciau, il fatto certo, assodato e documentato, che il depuratore di Silanus non funziona da almeno otto anni, quindi prima o poi, in maniera bonaria o davanti ad un giudice verrà affrontato il capitolo "bollette".
Il fatto che abbiano rifiutato – per ora – il confronto sulle bollette, è un problema sopratutto per loro che si sono presentati come controparte e non come partner dei cittadini che in definitiva pagano gli stipendi a tutti.
Ora che tutti sanno, continuare a pretendere ed incassare coscientemente una tariffa per un servizio non reso non rientra più nel campo delle sviste ma in quello della truffa, non ci sono altri termini.
Se passasse infatti il principio che si può fatturare ed incassare ciò che si vuole, magari anche adeguamenti tariffari retroattivi, dovremmo accettare anche che le compagnie telefoniche ci fatturino telefonate mai fatte o che magari dopo anni ci chiedano un aumento su quelle già fatturate, come sta facendo Abbanoa, con un piccolo particolare non insignificante, Abbanoa è una compagnia pubblica che gestisce un bene pubblico.

 

 


Bosa Marina
 

Sulle 5 vele di Legambiente un’imbarazzante riserva. Goletta Verde: inquinamento a Turas

Il rilevamento in questione, paradossalmente, appare oltremodo imbarazzante dal momento che viene reso noto in seguito al conferimento delle 5 vele da parte della stessa Legambiente, che premiava Bosa tra gli ecocampioni per «essere uno degli ambienti naturali costieri più estesi e intatti della Sardegna». La notizia, oltretutto, arriva nei mesi in cui la realizzazione del nuovo depuratore consortile di Terridi è stata riproposta come emergenza all’interno dell’Unione dei Comuni anche nell’incontro con il presidente della Regione Francesco Pigliaru.

La recente rilevazione e le analisi – che hanno nello specifico evidenziato nelle quattro località dell’isola tra le quali figura Turas, in prossimità del canale Modolo, «un carico batterico elevato a causa di scarichi non depurati adeguatamente o addirittura illegali» – gettano un’ombra ulteriore sulla situazione in cui versa il sistema della depurazione nell’area marina della Planargia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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