Pubblichiamo in calce la famigerata determina n.2506 del 23.12.2013 della provincia di Nuoro, una determina importante poiché certifica con una fotografia impietosa lo stato dei depuratori nella provincia di Nuoro, a quella data, infatti oltre la metà degli impianti di depurazione riportano la dicitura: « non autorizzato », tra cui, quasi superfluo sottolinearlo, quello di Silanus.
Questa determina recepisce le disposizioni del PROTOCOLLO OPERATIVO PER IL CONTROLLO DEGLI SCARICHI, che tralaltro prescrive:
"(…) che l’Autorità competente effettui il controllo degli scarichi sulla base di un programma che assicuri un periodico, diffuso ed imparziale sistema di controlli. Il programma di controllo dovrà prevedere l’esecuzione di un numero minimo predefinito di campioni per anno in ragione della diversa potenzialità dell’impianto".
Orbene l'aspetto paradossale di questa vicenda è che il gestore Abbanoa palesemente incapace fino a quella data di garantire una corretta gestione di gran parte degli impianti di depurazione – 17 su 32 – venga in seguito ritenuto idoneo a garantire un sistema imparziale di controlli sui suoi scarichi e che a controllare il tutto sia l'ARPAS, che praticamente legge solo ciò che arriva sulle sue scrivanie.
Saremmo curiosi di accedere all'archivio completo dei risultati di analisi riguardante l'impianto di "Crabielle", con quei dati che per gli stessi responsabili di Abbanoa ammettono che la depurazione non era ottimale ma parziale, quanto quanto "parziale" non si sa, 10-20-50-99% ?
Un paio di domandine quasi retoriche: può un ente pubblico auto-autorizzarsi ad inquinare impunemente l'ambiente? Può chiedere il pagamento totale di una tariffa per un servizio non reso o reso in maniera parziale?
La sentenza n. 335 del 2008 della Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la norma che prevedeva il pagamento della tariffa «anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi»
È normale che i cittadini vessati non abbiano altra strada che rivolgersi ai giudici per far applicare le norme che dovrebbero essere perfettamente conosciute da chi emette le fatture?