Salvo ulteriori rinvii, non dipendenti dalla volontà del comitato, entro questa settimana dovremmo concordare la prossima riunione con Abbanoa. Mentre i disservizi continuano, arrivano anche le bollette. In quella che riportiamo si può constatatre che su un totale di € 479,73 per un consumo di 165 mc in circa sei mesi, vengono addebitati € 84,25 di depurazione, che con l'IVA ammontano ad € 92,67, assolutamente non dovuti, in quanto il depuratore è, o dovrebbe essere, entrato in esercizio solo nello scorso mese di agosto 2015.
Quindi Abbanoa dal 2006 ci estorce – solo per la mancata depurazione – quasi il 25% in più ad ogni bolletta!
Facendo una semplice proporzione e considerando un consumo medio di 248 mc/anno questa famiglia andrebbe a pagare circa 140 euro non dovuti, semplicemente perché da almeno 9 anni il depuratore è fuori uso. a questa somma andrebbero aggiunte anche le somme non dovute per i giorni in cui l'acqua non è stata potabile per effetto delle numerose ordinanze sindacali.
Osservando nel dettaglio la bolletta possiamo rilevare come Abbanoa precisi, scrivendolo, che l'utenza è servita da un impianto di depurazione attivo.
Nel frattempo proseguono gli avvisi di slaccio e una forsennata campagna di stampa anche con gli spot in televisione, dove questi signori si arrogano il diritto di mettere il loro marchio sull'acqua, la nostra acqua.
Dopo che ci prendono in giro con bollette come queste, ci prendono in giro anche con la pubblicità ingannevole, ma noi non la beviamo!
L'acqua dei sardi non è di Abbanoa, è un bene comune dei cittadini, che non ha bisogno di un marchio commerciale, loro devono solo gestire correttamente il servizio e farci pagare il giusto, non ci stanno vendendo un bel nulla.