Sentenza AGCM su Abbanoa SpA

Il prossimo giovedì 17 settembre 2015 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – Antitrust – si esprimerà circa il ricorso presentato dall'ADICONSUM SARDEGNA contro le (cattive) pratiche adottate da Abbanoa Spa nei confronti della propria utenza.

Un'istruttoria lunghissima dettata dalla chilometrica sfilza di contestazioni presentata all'autorità da parte di associazioni di consumatori, cittadini ed imprese.

Come evidenziato in fondo all'articolo citato, i cittadini sardi si trovano nella duplice veste di clienti e proprietari, tramite i comuni, dell'ente che, come è noto, viene periodicamente ricapitalizzato con fondi pubblici, pertanto in caso di sanzione ad Abbanoa occorrerà vigilare affinché questa non venga ri-spalmata sulle prossime  bollette.


Abbanoa: l’Antitrust vuol vederci chiaro a 360 gradi

Dipoli_acquaLo scorso dicembre, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva dato notizia dell’avvio di un procedimento a carico di Abbanoa, annunciando indagini su sospette condotte inerenti ad omesse comunicazioni sull’entrata in vigore di nuove tariffe con efficacia retroattiva, alla fatturazione basata su consumi presunti con addebito di servizi di depurazione non prestati e delle minacce di interruzione del servizio a fronte di fatture contestate e prescritte.

I primi accertamenti sembrano aver attizzato la curiosità dell’Antitrust, dato che nel bollettino settimanale dell’Antitrust pubblicato il 18 maggio scorso, si legge che, “Le evidenze raccolte nel corso dell’istruttoria e le richieste di intervento presentate da alcune associazioni di consumatori e le numerose segnalazioni pervenute da parte dei consumatori – nel periodo ottobre 2014 – aprile 2015 – hanno segnalato l’opportunità di ampliare l’oggetto del procedimento ai seguenti comportamenti riferibili ad Abbanoa e specificamente consistenti in:

  1. richieste di pagamento al nuovo utente delle morosità pregresse;
  2. richieste di pagamento delle partite pregresse in un’unica bolletta con i consumi pregressi, precludendo la possibilità di farne valere separatamente l’eventuale prescrizione; mancata rilevazione dei consumi con le periodicità prescritte dal Regolamento del servizio idrico e mancato rispetto della periodicità di invio delle fatture; invio di fatture di importo elevato senza consentire la rateizzazione; sostituzione dei contatori senza preavviso e senza redazione del verbale con l’utente;
  3. indicazione nelle bollette di importi dovuti a morosità senza specificare la loro causale, il dettaglio delle voci e il periodo di riferimento delle stesse;
  4. mancata risposta ai reclami degli utenti ovvero risposta in modo non esaustivo o non risolutivo e successivo avvio delle procedure di messa in mora e distacco in pendenza di risposta; sospensione della fornitura senza preavviso in pendenza di reclami o senza preavviso, o comunque senza rispettare le procedure previste dal Regolamento del servizio idrico;
  5. mancata adozione di misure per evidenziare perdite occulte all’impianto idrico, come la regolare fatturazione sulla base dei consumi effettivi;
  6.  pubblicità di un numero verde per l’assistenza ai clienti mentre si tratterebbe di un numero a pagamento“.

Sulla base di questi “capi d’accusa”, Abbanoa potrebbe rischiare grosso, atteso che, se è vero che recentemente il gestore del servizio idrico si è maggiormente allineato a pratiche meno vessatorie e più corrette nei confronti dei consumatori, come ad esempio con la previsione delle rateazioni d’ufficio delle bollette e con la fatturazione separata di voci pregresse, quali ad esempio i conguagli regolatori inizialmente messi in pagamento per il 2015 e poi rinviati al 2016, sulla base delle numerose segnalazioni pervenute anche a Casa dei Diritti, per il passato diverse delle “accuse” mosse dall’Antitrust non sembrano palesemente infondate, quali ad esempio la “mancata adozione di misure per evidenziare perdite occulte all’impianto idrico”, alla base di parecchie “bollette pazze” inviate a utenze domestiche per consumi stratosferici.

Il procedimento dell’Antitrust prevede, in caso di fondatezza dei rilievi su cui si basano gli accertamenti, l’irrogazione di multe, anche piuttosto pesanti, ai soggetti coinvolti. Non sappiamo se ciò condurrà a tale conseguenza nei confronti di Abbanoa, ma se ciò dovesse accadere, è sicuro che non sarà tollerabile che a fronteggiare le conseguenze economiche debbano essere i Sardi, in qualità di contribuenti o di consumatori, bensì i diretti responsabili, di tasca loro.

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(tratto dal sito  www.casadeidiritti.org)

 

 

 

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