Non nutrivamo molte illusioni sul fatto che in un paese come "questa" Italia – dove per pagare gli errori devi essere un poveraccio o un disgraziato – la multa milionaria inflitta dall'Antitrust ad Abbanoa lo scorso autunno sarebbe stata davvero irrogata.
Infatti, il TAR Lazio al quale Abbanoa si è rivolta, ha gentilmente accolto il ricorso presentato e con sentenza di qualche giorno fa ha sollevato Abbanoa dal pagamento della multa di oltre un milione di euro (che avremo pagato comunque noi cittadini) ed ha di fatto "depurato" da ogni macchia l'operato di Abbanoa rispetto a svariate pratiche scorrette ed illeggitimità adottate.
Abbiamo atteso il deposito della Sentenza per conoscerne le motivazioni e, come temevano, se è difficile ricevere i soprusi da chicchessia, è decisamente doloroso vederli giustificati da parte di chi dovrebbe impedirli e sanzionarli.
La multa inflitta ad Abbanoa dall'Antitrust, a Silanus ci riguardava espressamente ed in maniera particolare in relazione all'annosa questione degli oneri di depurazione fatturati dal 2007 ad oggi per un servizio inesistente e mai effettivamente prestato. Anche per tale fattispecie, Abbanoa era stata multata.
E tuttavia, al TAR Lazio, sono bastate le seguenti testuali motivazioni di ricorso di Abbanoa in merito alla pratica scorretta della fatturazione di oneri di depurazione non eseguita:
“Quanto al servizio di depurazione, Abbanoa ha avviato una ricognizione del territorio e ha bloccato le richieste di pagamento nei confronti degli utenti privi di tale servizio, acquisendo altresì informazioni per procedere ai rimborsi dei canoni già fatturati.”
E il TAR Lazio gli ha creduto sulla parola. Certo, sulla parola, o meglio sulle tre righe scarse di cui sopra. Nel dispositivo di sentenza, mentre il TAR Lazio argomenta su tutte le altre fattispecie di ricorso e ne spiega l'accoglimento, NON vi è alcun cenno di riferimento rispetto alla questione degli oneri di depurazione fatturati per il servizio non reso. Non una parola, nemmeno mezza!Rimosso totalmente l'argomento come se non fosse mai esistito.Oppure, preso per buono e scontato senza alcuna verifica su ciò che Abbanoa ha dichiarato nei motivi di ricorso e che abbiamo estrapolato fedelmente fra virgolette nelle poche righe sopra.
Abbanoa gioca sui termini e trova credito anche dai giudici;(per la verità gioca anche sulla salute e sulle tasche dei suoi utenti trovandovi credito ed appoggio manifesto nonchè silenzio assenso dai palazzi di Cagliari a Silanus; ma di ciò ne parleremo più avanti).
Evidentemente per Abbanoa gli utenti “privi di tale servizio” sarebbero solo gli utenti NON allacciati ad un impianto di depurazione o serviti da un impianto di depurazione dichiarato INATTIVO da parte della stessa Abbanoa;
Peggio per gli utenti di Silanus quindi, che risultavano allacciati ad un Depuratore – ancorchè non funzionante come da verbale di presa in carico della stessa Abbanoa – ma tuttavia mai segnalato NON ATTIVO da Abbanoa medesima all’AATO Sardegna (come invece prevedeva la legge anche a seguito della sentenza di Corte Costituzionale 335/2008);
il tutto con l’evidente intento di lucrare indebitamente facendosi pagare una depurazione mai effettuata per anni e anni.
Confidiamo che l'Antitrust ricorra al Consiglio di Stato poichè, per alcuni aspetti (uno lo abbiamo segnalato ma ce ne sono altri), la sentenza del TAR Lazio è davvero inquietante!
Nel frattempo, "Ci sarà pure un giudice a Berlino" come disse nel '700 il famoso mugnaio tedesco di Potsdam che ebbe la fortuna di trovarlo davvero; un Giudice.
Noi stiamo depositando in questi giorni la nostra Class Action; in Sardegna, a Cagliari presso il tribunale;
ci sarà pure un Giudice a Cagliari!